La premiazione del fiano Saracè 2021, con la foglia d’oro inserita nella Guida ai vini biologici del nuovo anno. Le impressions del patron Polito alla vigilia dell’evento
di ALFONSO MAURO
“È un delicato bere l’estate alli gran caldi, e non ha pari bevanda la sera” — così, citato da Carlo Polito, Sante Lancerio (XVI sec.), bottigliere di papa Paolo III, in merito ai vini cilentani. Anche l’interessante aneddotica storica sa farsi tradizione, e raccogliere questa come quella inveterata della terra che dà frutto è missione della famiglia Polito, per volere di Vincenzo di riprendere la strada del padre Vito negli anni ‘70. Viticoltura di qualità e vini, in biologico, da uve proprie. Dove le colline di Agropoli sanno di mare: 10 ettari vitati ad Aglianico, Fiano e Falanghina, con attenzione all’integrità delle pratiche in campo e in cantina — l’obiettivo nel rispetto delle caratteristiche del luogo di produzione. Circa 40.000 bottiglie l’anno, con distribuzione anche estera. La filosofia di Vincenzo, fitopatologo specializzato in viticoltura, e del figlio Carlo, ora capo d’azienda dopo essersi specializzato in enologia, è quella di avvicinare sempre più persone al buon bere. Abbiamo raggiunto Carlo.
Da dove e verso dove la vostra Storia?
“È una storia che inizia negli anni ‘70 con mio nonno, il quale aveva 2 ettari di vigneto in cui produceva uva da conferirsi alla cantina sociale. Mio padre nel 2000 iniziò a ristrutturare i vecchi vigneti e iniziammo a piantare Aglianico e Fiano, dando principio ad una vinificazione improntata alle imprescindibili cifre di tipicità e qualità. Anno dopo anno con caparbietà e con diletto siamo riusciti ad ottenere buoni risultati — e ne è d’esempio il riconoscimento ricevuto oggi, il quale ci sprona ancora di più e ci fa capire che siamo sulla buona strada. I prossimi traguardi che ci siamo prefissati sono rivolti all’incremento d’internazionalizzazione, con uno sguardo maggiore verso alcuni paesi più attenti ai vini biologici”.
Qualche dichiarazione circa la prestigiosa foglia d’oro conseguito dal Saracè 2021?
“Ad ogni annata i vini ci donano sempre belle emozioni, e, dopo il percorso per la certificazione in biologico, oggi ci godiamo questo nuovo traguardo; ci auspichiamo anzi che esso possa contribuire a mantenere alto il nome del Cilento anche sotto l’aspetto vitivinicolo”.
Saracè 2021: fiano 100%; provenienza, vigna in Agropoli e Giungano; esposizione, sud, sud-ovest; lavorazione, le uve raccolte a mano vengono accuratamente selezionate in vigna e subito avviate alla pigiatura; fermentazione in acciaio a temperatura controllata; maturazione, in acciaio per 4 mesi; affinamento, 2 mesi in bottiglia; colore, giallo paglierino riflessi dorati; profumo, eleganti note floreali e sentori frutta bianca; gusto, morbido persistente, ben strutturato, matura bene nel tempo; temp. di servizio, 10-12°C; abbinamenti, pesci, carni bianche e formaggi cremosi. Il rosso aziendale è il Corsaro 2020: aglianico 100%; provenienza, vigna in Agropoli e Giungano; esposizione, sud, sud-ovest; lavorazione, le uve raccolte a mano vengono accuratamente selezionate in vigna e subito avviate alla pigiatura; fermentazione in legno a temperatura controllata; maturazione, 12 mesi in tonneau di rovere; affinamento, 3 mesi in bottiglia; colore, rosso rubino; profumo, elegante, speziato, sentori vaniglia; gusto, asciutto ed armonioso; temp. di servizio, 16-18°C; abbinamenti, carni bianche e rosse, formaggi di tutti i tipi, pesci grassi.