Domani, alle ore 21, debutto sul palcoscenico del Teatro Verdi della piéce di Massimo Carlotto con Giuliana De Sio e Alessandro Haber, diretti da Pierpaolo Sepe. Venerdì alle ore 18, “Giù la maschera” con Peppe Iannicelli in dialogo con la compagnia
di OLGA CHIEFFI
Un attore porno a fine carriera, un’assassina da prima pagina, un vecchio travestito: ecco i protagonisti de’ “La signora del Martedì”, da un libro di Massimo Carlotto, con Giuliana De Sio e Alessandro Haber , che andrà in scena da domani, per l’intero week-end sul palcoscenico del teatro Verdi. Le loro vite si toccano solo marginalmente finché una sciagurata concatenazione di eventi ed effetti collaterali li travolgerà, in un rocambolesco percorso di sopravvivenza. Al centro della vicenda, ambientata in una città di cui non viene fatto il nome, che vede nella piccola ma discreta pensione “Lisbona” il teatro principale delle azioni, troviamo tre personaggi. Alfredo Guastini, che avrà la voce di Paolo Sassanelli, il titolare della pensione, è un allegro settantenne che ama travestirsi da donna solo dietro le mura del locale per paura di ritorsioni o violenze; Bonamente Fanzago, interpretato da Riccardo Festa, è un attore porno sul viale del tramonto entrato in crisi dopo un ictus. Saltuariamente arrotonda lo stipendio come gigolò nella stanza della pensione Lisbona, di cui è uno dei pochi clienti, e ha instaurato con Alfredo un’amicizia sincera; Giuliana De Sio, invece, vestirà i panni di Alfonsina Malacrida, appellata Nanà, donna affascinante quanto misteriosa che ogni sette giorni entra nella stanza di Bonamente per consumare un’ora di sesso a pagamento. È proprio lei, La signora del Martedì. I tre personaggi hanno qualcosa da nascondere.
Per Bonamente si tratta del suo stato di salute, nascosto ai colleghi per timore di perdere le ultime occasioni; Alfredo, come detto, vive in modo onesto la propria sessualità solo al riparo della pensione, dove incontra saltuariamente l’amante; Alfonsina nasconde, dietro un’immagine rispettabile, un passato burrascoso. Siamo di fronte a una storia di sentimenti e a volte basta un gesto istintivo, come insegna anche la cronaca quotidiana, a far precipitare una situazione apparentemente tranquilla. Sarà quel gesto a innescare un effetto domino dalle conseguenze rocambolesche e drammatiche. I tre protagonisti saranno costretti a giocarsi tutto per uscire da un vicolo cieco, affrontando criminali incalliti, cronisti senza scrupoli e poliziotti frettolosi. Per farlo dovranno affidarsi a risorse insospettabili. La trama si moltiplicherà, così, in un caleidoscopio di visioni, storie e personaggi. Si scopre così che i veri protagonisti di questo racconto sono i sentimenti. Sentimenti semplici, banali, quotidiani. Il bisogno di sentirsi accuditi di un quarantenne che ha venduto il proprio corpo, rifuggendo obblighi e legami, è lo stesso del giovane impiegato delle poste che si scopre all’improvviso malato. La richiesta d’amore di una donna che ha vissuto la galera e l’ingiustizia, è la stessa di ogni creatura sfortunata e indurita, che però vuole ancora credere alla speranza, nonostante tutto. La signora del martedì contiene l’ironia tagliente della commedia grottesca, l’inquietudine del noir e il trasporto di una storia sentimentale. Il tutto filtrato attraverso lo sguardo disincantato dell’autore sulle contraddizioni e i difetti della società in cui viviamo.
Viene, infine, alla luce il vero tema del lavoro, quello della pervasività dei social nella vita quotidiana. Alla porta di Bonamente e di Alfonsina, bussa il giornalista Pietro Emilio Belli, che avrà il volto di Alessandro Haber, il quale sa tutto della vita passata della donna: essere condannati on-line ormai è peggio della sentenza di un tribunale. Non c’è più giudizio critico, analisi, non ci si affida a chi deve amministrare la giustizia. Un’ etichetta on-line resta per sempre, rovina senza scampo. Non esiste – è il caso della signora del martedì – un diritto all’oblio, la possibilità di rifarsi una vita. Venerdì pomeriggio, alle ore 18, nel foyer del massimo cittadino, sarà Peppe Iannicelli a dirigere pubblico e stampa nell’incontro con la compagnia, “smascherando” gli attori.