Alte autorità ecclesiastiche, civili e militari, nobiltà romana, figure del mondo dello spettacolo sono intervenute al concerto diretto da Jacopo Sipari di Pescasseroli
di OLGA CHIEFFI
“V’han contesse, baronesse, marchesane, principesse” recita l’aria de’ Il Catalogo dal Don Giovanni di Mozart, ma domenica scorsa la platea allestita nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli per l’VIII edizione del Sacrum Festival, che ha salutato la sinergia con la Fondazione Domenico Bartolucci, presieduta da Franco Biciocchi e dal Cardinale Dominique Mamberti, presenti in chiesa, è stata impreziosita da tutti i bei nomi e dall’eleganza della nobiltà romana, a cominciare dalla Principessa Daria Borghese, dalla marchesa d’Aragona, dal Duca Giulio Grazioli. L’alta qualità del concerto e, in particolare, la bacchetta internazionale di Jacopo Sipari di Pescasseroli, hanno creato attorno a lui, che è riuscito a festeggiare sul podio anche il suo genetliaco, un cerchio ammirato di figure prestigiose appartenenti a diversi corpi diplomatici, dall’ambasciatore dell’Azerbaijan Rashad Azlanov, a quello di Monaco, Philippe Orengo, da Francesco di Nitto, Ambasciatore d’Italia e quello Bulgaria Kostadin Kodzabashev, presso la Santa Sede a Rene Juan Mujica Cantelar , feluca di Cuba e Alberto Medardo Barranco, ambasciatore del Messico, Tatjan Garcevic ambasciatore della Serbia, entrambi presso la Santa sede, unitamente ad Achim Sckade, Ambasciatore del Min.Plen tedesco. La musica suonata e ascoltata non potrà mai essere cancellata, qualunque cosa accada. Se un giorno la terra congelasse, oppure si riscaldasse, se gli uomini sparissero, anche allora, il tempo della musica vissuta si conserverebbe in un qualche istante, poiché esso è capace di bruciarlo, di fermarlo, se arte vera. A questo concerto non ha certamente inteso mancare il mondo della musica, rappresentato da coloro i quali hanno da sempre creduto nel talento di Jacopo Sipari di Pescasseroli, con tutte le sue urgenze espressive, a cominciare dal sovrintendente del teatro dell’Opera di Tirana, Abigeila Voshtina, la presidente della Conflirica italiana, Daniela Traldi, con il marito Stefano, Franco Moretti, direttore Generale della Fondazione Puccini; non è mancato il direttore del Conservatorio G.Martucci di Salerno Fulvio Artiano, unitamente a Bruno Carioti, Presidente dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, come anche il mondo dello spettacolo, con la Silvana Giacobini in veste di presentatrice del concerto, ripreso dal regista Giacomo Iacolenna, che riascolteremo in Rai, e tra il pubblico Eleonora Giorgi. Tra le prime file, ad applaudire, abbiamo intrvisto Maria Consiglio Visco, l’onorevole Simona Baldassarre assessore alla cultura, Ettore Sequi, ex Segretario Generale della Farnesina, il Senatore Michele Fina. Un concerto, questo, con in programma le massime opere sacre di Faurè e Bartolucci, che, interpretate secondo la linea di una “inversione del tempo”, per dirla con Mission, si sono poste l’obiettivo di cercare nel flusso dell’esperienza vivente e della sua ostinata armonia, il significato e il mistero di questo tempo, oramai esposto all’assoluta assenza di fondamenti, “svegliandoci” ad un nuovo corso, tenuto ad agire tanto più responsabile e vigile, ad un tempo nuovo, “bello” che continui ad arricchire l’universo d’umanità.