Da domani alle 21 il palcoscenico del Teatro Verdi ospiterà la compagnia di danzatori e i loro virtuosismi equilibristici per un florilegio di estratti attraverso cui attraverseremo la carriera di una compagnia sopra le righe che ha compiuto quarantatrè anni
di OLGA CHIEFFI
Una visione, un sogno, un viaggio lungo quarantrè anni sarà assistere al nuovo spettacolo dei Momix, dai quali saremo immersi in un universo onirico, dove la straordinaria abilità dei ballerini acrobati si incrocia con la capacità di realizzare coreografie che puntano al cuore. Qualità non da poco, in un territorio in cui non è rara la tentazione di indugiare su virtuosismi equilibristici e su prove di forza o, al contrario, sconfinare nel campo minato della danza tout court, che risponde a canoni decisamente diversi
Questa nuova occasione si materializzerà da domani a domenica al Teatro Verdi di Salerno, dove andrà in scena Back to Momix, uno spettacolo nato dal desiderio di tornare a calcare le scene dopo anni difficili che hanno allontanato la compagnia dal suo pubblico, con il desiderio di leggerezza e spensieratezza e uno sguardo sempre teso al futuro: da qui il gioco di parole del titolo che richiama un classico della cinematografia anni ’80. Lo spettacolo sarà composto da un florilegio tra i più significativi estratti dei grandi classici che hanno segnato la storia della compagnia vengono in questa occasione restituiti alle luci del palcoscenico con una nuova e viva intensità. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton (in realtà l’ispirazione arriva dal marchio di un mangine per bovini) al tempo membro dei Pilobolus Dance Theatre, nati per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso degli anni la formazione e le dimensioni del gruppo hanno subito diversi mutamenti, ma è rimasto intatto l’impegno a contribuire allo sviluppo dell’arte della danza divertendo il pubblico.
Dopo numerosi anni da Momix classics, che li ha imposti all’attenzione del pubblico internazionale, nel 1992 Momix presenta Passion, che diventa in breve tempo un altro successo mondiale. Si tratta di uno spettacolo ideato sulla colonna sonora del film di Martin Scorsese, L’ultima tentazione di Cristo, di Peter Gabriel. Lo stesso anno la celebre squadra di Baseball San Francisco Giants affida a Momix la realizzazione di una coreografia per un’inaugurazione. Darà nascita al nuovo spettacolo chiamato, appunto, Baseball. Nel febbraio 1996 debutta a Milano lo spettacolo Supermomix. Nel febbraio 2001 la compagnia presenta la prima mondiale dello spettacolo Opus cactus al Joyce Theatre di New York, osannato dalla critica mondiale. La creazione successiva di Moses Pendleton è Sun flower moon, una serata di sovvertimenti e di seduzioni visuali concentrate, in cui affascinanti oggetti cosmici guizzano e fluttuano in un metafisico Mare lunare. Nel febbraio 2009 debutta a Bologna l’ultima creazione, Bothanica. Otto i danzatori illusionisti che ritroveremo sul palco (Jessica Adams, Blake Bellenger, Anthony Bocconi, Alison Coleman, Nathaniel Davis, Adrienne Elion, Kelly Trevlyn-Fatscher, Seah Hagan) che daranno vita a uno spettacolo dinamico, surreale e ironico. Saranno interpreti dei più significativi estratti dei grandi classici che hanno segnato la storia della compagnia, restituiti alle luci del palcoscenico con una nuova e viva intensità. Fra questi troviamo Moon Beams che manca dalla capitale da vent’anni, o Table Talk di solito interpretato da un danzatore, questa volta affidato a Jessica Adams, che porta uno spirito tutto femminile alla coreografia, immergendola in una nuova dimensione.
Diversi poi gli estratti da Bothanica, divenuto un classico della compagnia, che nasce dalla passione per la natura di Pendleton, che si ispira per prima cosa a Vivaldi e al suo ciclo delle Quattro Stagioni, che arricchisce il panorama sonoro dello spettacolo con numerose diverse fonti sonore, oltre al classico Vivaldi. Uno spettacolo che incarna l’essenza della compagnia: Si vede un fiore in un uccello, un essere umano in una roccia, una donna in un uomo. Bisogna usare la fantasia, l’immaginazione, la creatività. Nei loro spettacoli cerchiamo di provocare quella che io chiamo ‘optical confusion’: un modo per eccitare i nervi del cervello e stimolare la creatività” prosegue Pendleton. In programma troveremo Lunar Sea spettacolo ispirato al paesaggio lunare e alle sue particolari atmosfere, diverse coreografie dallo spettacolo nato per festeggiare i 35 anni della compagnia, e, infine una novità, Red Dogs che prende spunto dai celebri Balloon Dogs dell’artista statunitense Jeff Koons e vede sulla scena enormi cani rossi gonfiabili su cui Moses Pendleton realizza una coreografia originale e divertente.